Una porzione di territorio piemontese connotata da zone di dolci degradanti colline che si alternano a suggestive distese di prati, che poi risalgono trasformandosi in lunghi e colorati filari di vigneti. Ed ancora, paesi e borghi dal sapore antico, abbarbicati sulle rocce oppure che ne punteggiano le alture, cittadine ricche di storia e tradizione, oltre ad alberi maestosi che dominano vallate colorate ricche di fascino.
Per questo la parte più meridionale del Piemonte ricompresa nella provincia di Cuneo, costituisce un luogo ideale per rilassarsi e godere della natura, dell’arte e soprattutto dei piatti tradizionali che diventano perle di sapore tutte da assaggiare.
Per facilitare la promozione e commercializzazione dei prodotti agricoli e agroalimentari del Piemonte, con l’obiettivo di di creare valore aggiunto e dare visibilità alle singole realtà del territorio, è stato costituito il Consorzio Cascine Piemontesi che riunisce sotto un unico marchio identificativo le aziende consorziate. Oltre a promuovere le attività produttive attraverso la partecipazione a manifestazioni e fiere di settore. Il Consorzio Cascine Piemontesi, costituito nel 2020, è promosso da Confagricoltura Cuneo in collaborazione con la Camera di Commercio di Cuneo.
In questo ambito e con le stesse finalità è stato ideato il progetto Esperienze, che intende incrementare la promozione turistica del territorio e far conoscere le eccellenze locali prodotte da aziende che il Consorzio organizza e rappresenta.
Ed un viaggio alla (ri)scoperta del gusto in questa parte di territorio piemontese, può prendere il via dalla capitale di un antico e potente marchesato, situata nel cuore della “Provincia Granda” cuneese.
Si tratta di Saluzzo, incantevole cittadina che è riuscita nel tempo a conservare il suo magnifico centro storico medievale, dominato dall’incombente profilo del monte Monviso, da cui nasce il fiume Po. Borgo di collina tipicamente trecentesco dispone di piccole vie acciottolate, mentre chiese e numerosi eleganti palazzi nobiliari con i loro giardini, popolano il centro storico. Il territorio di Saluzzo è ricompreso nella riserva della biosfera transfrontaliera itali-francese del Monviso.
Di notevole interesse nel centro abitato sono l’antico Palazzo comunale con la Torre civica, il Duomo, la maestosa Castiglia, antico Castello dei Marchesi, che sovrasta il borgo medievale e si staglia nella prestigiosa cornice del sovrastante Monviso.
Quindi, Casa Cavassa attuale sede del Museo Civico di Saluzzo, la Chiesa di San Giovanni, con annesso monastero e nel cuore del centro storico è visitabile anche la casa natale del patriota risorgimentale Silvio Pellico, adesso destinata a Museo.
La gastronomia tradizionale di Saluzzo è molto varia, fatta soprattutto di piatti di carne come la gallina Bianca di Saluzzo, presidio Slow Food. Inoltre, il territorio di Saluzzo vanta la presenza di numerosi coltivatori ortofrutticoli in particolare di mele, pere e kiwi.
I vini rappresentano l’espressione più alta e più nota universalmente del territorio cuneese. Un patrimonio viticolo che si basa fondamentalmente su vitigni autoctoni, frutto di un’evoluzione vite-territorio maturata nel tempo. Infatti, Cuneo ed il vino sono un binomio inscindibile. Una terra di grandi vini, collocata ai primi posti per numero dei vini Doc e Docg e per superficie vitata a denominazione d’origine.
Proviene dal territorio cuneese il vino italiano più famoso al mondo, il Barolo. La viticoltura cuneese, esclusivamente collinare, oltre che nelle nelle Langhe e nel Roero, si spinge fino al Doglianese ed al Monregalese ed occupa qualche collina del Saluzzese. Come per il vitigno Nebbiolo, padre dei più grandi vini che hanno reso celebre in tutto il mondo il territorio cuneese, del Dolcetto, così denominato per la dolcezza dei suoi acini da cui si traggono vini gioviali dal gusto tipicamente secco e la Barbera.
Promossa dal Consorzio Cascine Piemontesi, è stata organizzata una manifestazione che prevedeva una ricca presentazione con degustazione di prodotti tipici del territorio, presso il ristorante Le Quattro Stagioni d’Italia di Saluzzo. Tra le numerose e qualificate aziende partecipanti, da segnalare la Apislife di Bernezzo che produce miele e prodotti derivati, tutti biologici.
Merita una notazione anche l’azienda casearia Stella Alpina di Sanfront, in cui si producono sia formaggi freschi, come tomini e ricotte, che stagionati di pecora, capra od anche di latte misto. Invece Paolo Bove alleva a Novello chiocciole di lumache da utilizzare sia in campo gastronomico che cosmetico. Tra i produttori di frutta, erano presenti le aziende Ponso Frutta di Saluzzo, Cascina Verdesole di Piasco, Giraudo Massimiliano e Isaia Frutta di Lagnasco.
Ed eccellente è anche la produzione della Società Agricola Macello Valle PO.SS. di Revello, con i salumi tradizionali denominati “Il Nero del Re“, tra cui prosciutto crudo, cotto, lardo, salame, salsiccia, lonzino di maiale, coppa stagionata e salame cotto. E per accompagnare queste gustose prelibatezze, la Società Agricola Santa Chiara SS, vinifica un ottimo spumante metodo classico “Le Clarisse“, 30 mesi sui lieviti.
A Vicoforte sorge il Santuario Basilica Regina Montis Regalis, fatto edificare da Carlo Emanuele I di Savoia verso la fine del 1500. Nel ‘700 l’architetto Francesco Gallo realizzò la cupola ellittica più grande al mondo che venne affrescata a tema mariano.
Il santuario ospita le spoglie del duca Carlo Emanuele I nella cappella di San Bernardo e quelle della figlia Margherita nella cappella di San Benedetto. Prospiciente il santuario si erge la Palazzata; si tratta di una cinta di palazzi costruita attorno al piazzale del santuario, caratterizzata da portici e palazzi simmetrici e di uguale grandezza, che racchiudono come in una cornice il santuario. Quindi, l’attiguo ex Monastero cistercense dotato di un singolare corridoio sospeso realizzato per rendere agevole il collegamento con la vicina basilica. Attualmente il complesso è denominato Casa Regina Montis Regalis, i cui locali sono utilizzati per conferenze ed incontri di preghiera, nonché destinati ad alloggio dei pellegrini e visitatori.
Sulle colline che contornano il borgo, immerso nel verde il ristorante Il Groglio ha ospitato, nell’ambito dell’iniziativa promossa dal Consorzio Cascine Piemontesi, diverse aziende che esponevano prodotti legati a questa terra; tra cui le aziende Blua Silvio Succhi di Frutta di Vicoforte, Faletti Andrea Nocciole e Marroni di Cuneo, Cascina Fontane Nocciole e Marroni di Castino ed il Consorzio del Bra Formaggi di Cuneo. Ed è stato possibile assaggiare anche l’ottimo Riesling di Cascina Monsignore di Dogliani ed un saporito salame cotto prodotto da Marco Pecchenino di Borgata Garombo.
Quindi, tappa a Dogliani, paese che sorge a cavallo tra la Langa monregalese ed albese, meta perfetta per coloro che amano il buon vino e la buona cucina. Il panorama, attraente in ogni stagione diventa pittoresco in autunno quando le sfumature dei vigneti rendono il paesaggio così suggestivo da consentire ai turisti di immergersi nel fascino senza tempo di questa terra.
La caratteristica cittadina, è divisa in due parti; il Borgo, situato sul fondovalle accanto all’alveo del torrente Rea ed il Castello, che sorge su di un’altura in posizione strategica più elevata. La coltivazione della vite e la produzione del vino nel tempo hanno fatto di Dogliani un importante centro agricolo. In quest’area la tradizione vitivinicola è fortemente legata all’uva Dolcetto, il vitigno in cui, in questo terreno e microclima, trova la sua migliore collocazione ed espressione. Se ne trae il Dolcetto, vinoso, giovane e gioviale, fresco e fragrante, moderatamente acido, sincero ed immediato.
Percorrendo il suggestivo tragitto che conduce al borgo, passando in mezzo alle vigne dai colori che tingono con una tavolozza di colori l’autunno, all’interno della Cappella della Sacra Famiglia del 1883, è stato allestita, ancora a cura del Consorzio Cascine Piemontesi, una presentazione di prodotti di elevata qualità, un vero trionfo di vini.
Tante etichette proposte da ventuno aziende di piccoli e medi appassionati produttori anche solo di poche migliaia di bottiglie, che meritavano la giusta attenzione con un assaggio. Come per le bottiglie di Vietto, in particolare il bianco Nas-Cetta, l’Alta Langa di Marco Capra di Monforte d’Alba, il Moscato di Poderi Roccanera di Cossano Belbo, il passito della Masseria di Alba, un Nebbiolo Ciabot Della Luna di VierzoMartini di La Morra ed i vini di Cascina Langairolo di Trezzo Tinella.
Piergiorgio Felletti