Sono 15 le piccole località che formano la Valle Aurina, un paradiso per vacanze con 80 vette oltre i 3.000 metri di altezza, 164 malghe, 7 rifugi in quota, un parco naturale di 31.500 ettari con 2 centri visite, ricchissima d’acqua con 120 sorgenti di acqua potabile, 10 cascate, 35 laghi di montagna tra cui il primo laghetto balneabile dell’Alto Adige.
Molti più degli abitanti sono gli animali, tra cui bovini, cavalli, pecore, capre, ma anche animali selvatici protetti come aquile, marmotte, 2.500 camosci e 3000 caprioli.
Sui poco più di 500 chilometri quadrati della vallata laterale della Valle Pusteria, che si estende a nord di Brunico, in provincia di Bolzano, la Valle Aurina conta 4 Comuni: Campo Tures, Valle Aurina, Predoi e Selva dei Molini con la frazione di Lappago.
Le altre frazioni sono Molini di Tures, terra di ritrovamenti archeologici e di feste tradizionali, Caminata, Acereto e Riva di Tures, tutti borghi con viste mozzafiato.
Lutago dedicata all’arte dell’intaglio, San Giacomo, San Pietro e San Giovanni, tutti paesi disposti in fondovalle lungo i Sentieri del Sole, Rio Bianco, conosciuto per i sentieri della salute e per le cascate, Cadipietra ricco di storia e di case color rame.
All’estremo nord in Comune di Predoi si trova la famosa galleria Sant’Ignazio con il Museo delle Miniere e la frazione di Casere in cui si trova la Vetta d’Italia.
Il nome della Valle deriva dal fiume Aurino che in preromano significava acqua corrente; in tutta la valle infatti c’è una sovrabbondanza di acqua potabile, per le numerose sorgenti naturali che nascono nelle montagne.
L’ambiente naturale incontaminato e l’aria purissima fanno della Valle Aurina una meta dedicata al benessere del corpo e della mente: tra le proposte che valorizzano la salute, il Centro Climatico di Predoi, ricavato all’interno della storica miniera d’estrazione del rame, porta numerosi benefici alle vie respiratorie dovuto al particolare ricircolo dell’aria che scende purissima dalle vette tramite le gallerie.
Aperto da aprile a novembre è l’unico centro climatico in Italia che permette di disinfiammare il sistema respiratorio senza la necessità di medicine.
Fortemente legata alla tradizione e alla propria cultura, la Valle permette di scoprire antichi mestieri, come l’artigianato del legno a cui annualmente è dedicato un incontro, nonché l’arte casearia che dà vita a prodotti tipici e diventa protagonista di eventi e degustazioni in tutte le stagioni.
Il territorio contraddistinto dalla calorosa ospitalità altoatesina si declina in accoglienti wellness-hotel, baite tipiche e malghe in cui è possibile mangiare in allegre tavolate ma, in inverno, anche in caratteristici igloo di ghiaccio dove trascorrere una notte speciale ad alta quota.
L’attività sportiva si declina in due stagioni, estate ed inverno. Sono fruibili quattro aree sciistiche: gli impianti di risalita Rio Bianco e Riva di Tures e le due aree principali di Klausberg e Speikboden.
Insieme, mettono a disposizione oltre 74 km di piste sempre perfettamente preparate dotate di 21 impianti di risalita di ultima generazione da 950 a 2.510 metri di quota.
La Valle dispone anche di 3 scuole di sci, 13 punti di noleggio, fun park per gli amanti dello snowboard e del freestyle, 50 km di piste da fondo, 10 piste per slittini, tra cui una lunga 10 km, 10 cascate per arrampicata su ghiaccio e 49 vette per scialpinismo che ne fanno una meta ricercata per il turismo invernale oppure semplicemente per una passeggiata, ciaspolata o discesa in mountain bike sulla neve.
Ma anche le attività estive lasciano l’imbarazzo della scelta con 850 km di sentieri escursionistici tra gli 850 e i 3500 metri di quota.
Chi ama la bicicletta od anche la mountain bike, trova numerosi percorsi adatti a stretto contatto con la natura incontaminata a partire dalla pista ciclabile lungo il fiume Aurino che con i suoi 20 km lungo la Valle conduce fino a Lutago.
Tra le esperienze acquatiche si po’ praticare rafting, canyonig, kayak, pesca, nuotare in piscina oppure frequentare il parco Acquatico Klausberg.
Non manca l’avventura ricca di adrenalina con la Fly-line, la Zipline Klausberg, l’Alpine Coaster “Klausberg-Filtzer” e ancora arrampicate, parapendio e deltaplano; l’hotel Alpenpalace, il primo cinque stelle della zona diretto da Jonas Mairhofer è dotato anche di un eliporto e propone d’estate voli per ammirare dall’alto la Valle e le montagne.
L’ospitalità è una tradizione in tutto l’Alto Adige e la Valle Aurina non è da meno con alberghi e pensioni curati in tutte le categorie. Però la Valle con i suoi ampi spazi è molto meno affollata e con meno infrastrutture degli altri comprensori della regione.
E’ una destinazione molto autentica; non ci sono alberghi, ristoranti oppure pizzerie di grandi catene, ma piccole gestioni familiari e tante malghe gestite dai locali.
La gastronomia attinge dalla cucina tirolese ed altoatesina in generale, con alcune originalità come il graukäse, il formaggio grigio: questo presidio Slow Food è un formaggio magro senza crosta, di latte vaccino senza grassi.
Ad esso viene dedicata una settimana di eventi culinari a settembre: ampiamente diffuso in valle viene prodotto anche con latte di capra in numerosi caseifici.
Gli schlutzkrapfen sono un piatto molto tipico: mezzelune di ravioli ripieni solitamente di spinaci, ricotta od anche patate. Ai piatti si accompagna la birra Gustahr, realizzata con materie prime locali.
I contadini di oltre 900 fattorie si sono associati e con il marchio Ahrntal Natur offrono uova, pollame, formaggio, erbe aromatiche, patate ed altri prodotti della zona.
In fondo della Valle Aurina a 1582 metri d’altezza si trova Casere che con 90 abitanti è tra le più piccole località d’Italia e la più settentrionale dell’Alto Adige, ai piedi della vetta d’Italia.
Con una camminata di una ventina di minuti dal centro del paese si raggiunge un luogo sacro e di pellegrinaggio, fonte di ispirazione per tutti gli appassionati della cultura e della natur.
Si tratta della originale chiesetta di Santo Spirito, che già in un remoto passato concedeva protezione ai viaggiatori e che fu centro spirituale per i minatori della non lontana miniera di rame di Predoi.
La chiesetta è luogo dello spirito e dell’arte al tempo stesso. Fu costruita nel 1455, su una preesistente cappella medievale in puro stile tardogotico dagli architetti della fabbrica del duomo di Bressanone e venne consacrata dal cardinale Nicola Cusano, principe vescovo della diocesi.
All’interno si ammira il tabernacolo barocco, una raffigurazione lignea intagliata della Santissima Trinità e un particolare crocefisso con ai piedi la Vergine Addolorata e San Giovanni Evangelista, tutte testimonianze dell’artigianato altoatesino e dell’arte dell’intaglio qui tramandata da generazioni.
La chiesa è sempre aperta e si può visitare in ogni momento, ammirando anche gli affreschi cinquecenteschi studiati nei dettagli e realizzati alla perfezione.
Ancora oggi l’artigianato insieme con l’agricoltura è la fonte di reddito principale del paesino.
Leonardo Felician