Anche nella parte orientale della laguna veneta è possibile ammirare un territorio affascinante in cui la natura continua a prevalere e dove il mare convive in una dimensione particolare. Un ambiente in cui piccole porzioni di terra sabbiosa affioranti dell’acqua, segnano e sviluppano un reticolo di canali, specchi d’acqua, valli da pesca ma anche ampi appezzamenti di terreno coltivati. E su questo ambiente di fascino e suggestione, in cui aleggia la storia secolare anche di epoca pre-romana e fino alla Serenissima, si possono ammirare importanti vestigia storiche ed archeologiche che testimoniano la centralità di questa porzione lagunare nei destini e nell’evoluzione ambientale e storica della laguna di Venezia.
Protagonista e testimone di questa evoluzione rispettosa della natura è il borgo di Cavallino Treporti (www.visitcavallino.com) che vanta un lungo litorale che si dipana dal Faro di Punta Sabbioni fino al Faro di Cavallino. Ed è sorprendente scoprire come una lingua fatta di terra, sabbia, acqua e valli, possa racchiudere uno splendido scrigno di tesori; una fascia boschiva litoranea protetta che ha costituito nel tempo l’habitat naturale per la permanenza e la nidificazione di alcune specie di avifauna tra cui spicca il “fratino”, contribuendo ad impedirne il rischio di estinzione.
La testimonianza storica e di continua trasformazione dettata dalla natura è rappresentata da Lio Piccolo. Si tratta di un minuscolo insediamento in cui insistono una Chiesa dedicata a Santa Maria della Neve, il campanile ed il palazzo della famiglia dei Bondù. Nella serena e silenziosa tranquillità del luogo appena popolato, ci si immerge nella sua storia passata che, mentre il sole rosso fuoco tramonta, rende magica ed unica l’atmosfera.
Oppure vivere la testimonianza storica di vecchie installazioni militari di difesa, attraverso la denominata Via dei Forti. (www.viadeiforti.it) Si tratta di quattro batterie di cannoni che incardinavano un importante sistema difensivo costiero sul territorio di Cavallino per proteggere Venezia da eventuali attacchi navali. Le batteria tuttora visibili sono la “Amalfi” con parco aperto al pubblico e percorso storico, la “V. Pisani” in cui è stato allestito un interessante Museo della Grande Guerra, la “San Marco” con annesso parco della memoria e la “Radaelli”, visitabile gratuitamente in abbinamento al Museo di Batteria “V. Pisani”, oltre al vecchio Forte Treporti.
Il territorio di Cavallino Treporti può essere (ri)scoperto anche percorrendolo in bicicletta. Infatti, questa suggestiva porzione di lingua di terra lagunare è innervata da 60 chilometri di piste ciclabili, percorribili in sicurezza ed assoluta tranquillità. Pedalando, alla vista di disvelano la laguna, i boschi litoranei, le dune sabbiose ed il mare. Le piste ciclabili sono utilizzabili tutto l’anno e per consentirne una sicura fruizione, è sempre operativo un servizio di assistenza cui rivolgersi anche per il noleggio di bici.
Tra le numerose piste ciclabili percorribili, non si può mancare di effettuare un tragitto, più o meno esteso, lungo la pista ciclopedonale “Pordelio”, la pista a sbalzo più lunga d’Europa. Il tracciato, che è inserito nel contesto naturale della laguna di Cavallino, è articolato in cinque chilometri sospesi sull’acqua ed altri 15 chilometri di pista bordeggianti la laguna, dall’entrata di Cavallino fino al Faro di Punta Sabbioni. Ed è dotata di quattro aree di sosta che consentono di rifiatare ammirando tutt’intorno un panorama suggestivo.
In questo splendido contesto naturale, situati tra verde e mare, sono situati due camping village a cinque stelle; si tratta del Marina di Venezia (www.marinadivenezia.it) a Punta Sabbioni, che dispone di numerosi servizi idonei a soddisfare ogni esigenza. Agli ospiti è offerta un’ampia scelta tra numerose piazzole immerse nel verde di una fitta pineta, tanti servizi per il loro divertimento e comfort. Inoltre il camping village propone molte altre soluzioni abitative, tra cui bungalow per famiglie numerose e lussuosi chalet immersi nel verde. Oltre 350 unità abitative da 2 a 6 persone per un’esperienza indimenticabile, immersi nella natura, senza rinunciare ad alcun comfort.
L’Union Lido (www.unionlido.com), annoverato tra i Leading Campings in Europa, mette in campo 70 anni di esperienza nel mondo dell’ospitalità e della ricettività open air. Union Lido, primo camping 5 Stelle sul litorale del Cavallino, dispone di impianti moderni e molto curati, esteso su una superficie totale di 60 ettari, con un’ampia offerta di soluzioni per tutti i gusti e per tutti gli stili di vita, ideale per vivere vacanze in stretto contatto con la natura, tra relax, socialità e divertimento.
Proseguendo il viaggio nella laguna veneta declinante verso est, si incontra Caorle (www.caorle.eu), borgo storico sul mare, antico scalo portuale di origine romana. Un caratteristico borgo di pescatori che nel tempo ha conosciuto un rilevante sviluppo anche nel settore del turismo come rinomata e ridente località balneare.
Caorle dispone di 18 chilometri di spiaggia, che si dipanano dal centro del borgo, con la spiaggia di Levante e la spiaggia di Ponente, separate da una diga millenaria. Ed ancora le vicine località di Porto Santa Margherita, di Lido Altanea, di Duna Verde e di Brussa, in cui è situata una spiaggia naturale, parte dell’Oasi di Vallevecchia, in cui farsi avvolgere dalla quiete vivificante della natura.
Le vestigia storiche ed archeologiche di Caorle risalgono all’epoca romana e l’insediamento del primo nucleo abitativo sui dossi e nelle lingue di sabbia emergenti nella laguna, fu dovuto alla necessità da parte degli abitanti di quelle coste, di sfuggire alla furia delle invasioni barbariche dell’epoca.
Il centro storico da sempre rappresenta il cuore pulsante del borgo. L’antico nucleo abitato peschereccio, denota case multicolori, tipiche della tradizione veneziana, che un tempo si affacciavano, riflettendosi in modo suggestivo, su antichi rii, in seguito interrati. Ed anche attualmente l’incanto pervade il visitatore attraversando calli grandi e più piccole e campielli che ricordano l’antica struttura acquea della cittadina lagunare.
Un borgo che pure nell’evoluzione turistica e balneare ha saputo conservare il suo aspetto di città di mare dedita alla pesca, che dispone di una flotta peschereccia di un centinaio di imbarcazioni. Il frutto della pesca, scaricato al mercato ittico comunale adiacente il porto, viene in seguito venduto utilizzando un tipico sistema di asta detta “ad orecchio”.
Tra i monumenti ed i luoghi simbolo di Caorle, un posto di privilegio merita il solenne Duomo, risalente all’anno Mille, dedicato a Santo Stefano ed il prospiciente campanile, che si protende in altezza per 48 metri e la cui forma architettonica richiama modelli di tradizione bizantina con elementi romanici. Altro edificio sacro è costituito dal santuario della Madonna dell’Angelo, risalente al VI o VII secolo ubicato al termine della scogliera di protezione del centro abitato, da dove prende inizio la spiaggia di Levante.
Ed una visita meritano anche il Museo nazionale di Archeologia del Mare, che raccoglie reperti che narrano la storia di Caorle, della vita di mare del borgo e le rotte marine commerciali tracciate dall’epoca antica fino a quella moderna.
Quindi la diga, vero museo a cielo aperto, cui si può accedere salendo una scalinata situata al lato vista mare della piazza del Duomo. Passeggiando sulla diga difesa da grandi massi, si può ammirare una distesa di bassorilievi incisi nei massi denominata “ScoglieraViva”. Si tratta di numerose opere d’arte scolpite nel corso del tempo da rinomati artisti di livello non solo nazionale.
Oltre al borgo marinaro, Caorle vanta anche un tratto dell’omonima laguna tra le più estese dell’Alto Adriatico. Si tratta di un’area naturalistica protetta, insignita dalla denominazione di Sito di Interesse Comunitario, ricca di flora, avifauna e di una rilevante varietà di pesci. Il felice connubio tra terra, acqua e pratica di pesca, in passato aveva consentito ai pescatori di vivere la laguna occupando con la famiglia tipici casoni. Abitazioni fatte di legno e canna palustre, dotate di manufatti di più ridotte dimensioni per il ricovero di barche, reti ed attrezzature da pesca e di un attracco sull’acqua della laguna, che possono essere ammirate anche oggi. Questo ambiente
unico, di grande fascino e suggestione ispirò anche lo scrittore americano, Ernest Hemingway che rese celebre questo tratto di laguna descrivendone l’incanto invernale nel romanzo “Di là dal fiume e tra gli alberi”(1950).
Caorle vanta servizi e proposte di qualità per trascorrere il tempo libero tutto l’anno. Tra i diversi riconoscimenti, alla località viene attribuito anche l’appellativo di “Città dello Sport” per le molteplici strutture a disposizione per le diverse pratiche sportive. E per la navigazione da diporto, a Caorle sono disponibili due attrezzate darsene della capacità di mille posti barca. Mentre il divertimento in estate è assicurato anche dal parco acquatico “Aquafollie”, ricco di attrazioni d’acqua, animazione e numerose serate a tema.
Inoltre, per gli amanti della bicicletta, non possono mancare numerose piste ciclabili che innervano il territorio e da cui ammirare panorami di acqua oppure di campagna rigogliosa. Tra queste, una pista ciclabile che si dipana per 10 chilometri, collega Caorle a Duna Verde, attraversando le località di Porto Santa Margherita ed Altanea.
E che dire dell’enogastronomia di questo territorio, fatta di prodotti tipici, di mare e di terra, offerti al turista e visitatori, preparati in piatti di lunga e gustosa tradizione. Oltre al pesce fresco, disponibile ogni giorno al porto peschereccio, anche altri prodotti di questa parte di laguna veneta meritano un assaggio. Tra questi, l’insaccato Linguàl, Presidio Slow Food del Veneto, versione territoriale del cotechino. Un prodotto fortemente radicato nella tradizione contadina, che veniva consumato per la cena dell’Ascensione, in occasione dell’arrivo dei nobili veneziani che, dopo aver concluso la Festa dello Sposalizio del Mare, si recavano in villeggiatura nell’entroterra.
Ed ancora, il formaggio Montasio DOP da gustare sia fresco che stagionato ed i vini DOC Lison Pramaggiore, sia bianchi che rossi, con diverse denominazioni. Da provare un ottimo Lison-Tocai Italico, di sapore asciutto, armonico, fresco e di corpo ed anche il Reisling Italico, dal profumo fresco e delicato, leggermente aromatico; di sapore asciutto, è caratterizzato da leggeri sentori fruttati. Tra i rossi, il Sauvignon, aromatico, con note floreali e fruttate. Morbido e vellutato al palato, con toni caldi, di corpo, fine ed armonico. Ed il Cabernet, di profumo intenso, gradevole con una nota tipicamente erbacea.
Sapore pieno, asciutto, rotondo e con buon equilibrio.
Ma, oltre ad ammirare la porzione di laguna orientale veneta, suggestiva e di grande impatto visivo ed emozionale e dei suoi borghi, si può andare anche alla scoperta dell’immediato entroterra.
Così, raggiungendo la punta più orientale della spiaggia di Levante di Caorle si raggiunge la foce del fiume Lemene e risalendolo, si incontra il borgo di Concordia Sagittaria (www.comune.concordiasagittaria.ve.it), raggiungibile anche lasciando la Strada Statale 14 dopo avere superato l’Abbazia di Summaga, che censente al visitatore di immergersi in una dimensione storico-archeolgica sorprendente.
Il borgo, attivo e fiorente già in epoca pre-romana, assunse un ruolo ed un’importanza strategica rilevanti in epoca romana, in quanto crocevia delle importanti strade consolari Annia e Postumia. La storia di Concordia Sagittaria non può prescindere dalla diffusione del Cristianesimo, di cui è testimonianza la Cattedrale di Santo Stefano, la Trichora, edificio triabsidato di piccole dimensioni con annessi recinti funerari e cortile lastricato situato accanto alla Basilica Apostolorum Maior, dotata di un ricco pavimento in mosaico.
Particolarmente fiorente nei primi secoli di dominazione romana, la città ricalcava la classica geometria urbana del periodo, con il tradizionale reticolo di strade che si incrociavano ad angolo retto ed era dotata di cinta muraria, porte, foro, teatro, terme pubbliche e private, di canali e ponti.
Nel decorso dei secoli, Concordia divenne anche sede di una fabbrica di frecce (in latino sagittae) da cui discende l’appellativo attribuitole nel secolo 1900 e fu anche sede vescovile fino al 16° secolo quando venne trasferita nella vicina Portogruaro.
A Concordia è stato aperto un Museo Civico nel quale sono esposti reperti di epoca romana, paleocristiana e romanica recentemente rinvenuti nel territorio concordiese.
Una visita al borgo non può concludersi senza l’assaggio di qualche piatto della tipica cucina locale che propone due prodotti di eccellenza. La Renga (l’aringa), sublimata all’assaggio su un crostino di pane oppure con polenta abbrustolita. E la Brondua, un insaccato che rivaleggia con il più conosciuto Linguàl, da gustare anche in versione aromatizzata con spezie ed aglio.
Reportage e foto di
Piergiorgio Felletti