Nîmes, situata nel Sud-est della Francia, capoluogo del dipartimento del Gard, fa parte della regione amministrativa Occitania Pirenei Mediterraneo, gode di una posizione privilegiata posta al corcevia tra Mediterraneo, Camargue, Provenza e Cevennes ed è circondata da suggestivi paesaggi di macchia mediterranea. Ubicata sulla via Domizia, tra la Spagna e l’Italia, Nîmes si colloca all’incrocio della Storia. Infatti, varie successive epoche hanno segnato la città, componendo una sinfonia architettonica e culturale armoniosa ed originale. Per questo, Nîmes non vive solo con il suo tempo, ma vive nel tempo.
I primi segni d’occupazione del territorio risalgono a 4.500 anni fa, ma sembrerebbe che Nîmes sia realmente nata nel VI secolo a.C., per le acque di una sorgente zampillante dalle Cevennes, situata nel cuore degli attuali Jardins de la Fontaine (Giardini della Fontana) che attirarono i primi insediamenti.
Nîmes, che gode di un clima mediterraneo, deve affrontare spesso il Mistral, le cui raffiche possono superare anche i 100 km orari.
Il Comune si estende su oltre 40.000 ettari e si distingue per la diversità dei suoi paesaggi, dalla ‘garrigue’ (gariga, macchia mediterranea) al nord, alla pianura dei vigneti delle Costières al sud, fino al delta del Rodano. L’importante superficie del territorio ha consentito a Nîmes di limitare l’altezza delle sue abitazioni e di salvaguardare la qualità di vita che oggi la caratterizza. Un’altra caratteristica di Nîmes è la sua vivacità, l’animazione del centro. Negozi, gallerie, antiquari, bar, ristoranti e altri luoghi commeciali e ricreativi punteggiano il centro strorico.
In questo territorio, il sole splende 300 giorni all’anno ed è difficile resistere in città al richiamo dei caffé all’aperto, delle piazze della città vecchia e lungo i « boulevards ». Le sedie confortevoli dei bar di fronte all’arena, sulla piazza della Maison Carrée o ancora di fianco alla cattedrale Notre Dame et St. Castor, sono luoghi molto ricercati per un momento di pausa e di tranquillità.
Nîmes possiede un patrimonio vegetale di 407 ettari di spazi verdi che vanno dal giardino storico, i Jardins de la Fontaine, al terreno della Bastide fino ai giardinetti pubblici.
La Città si è vista attribuire nel 2014 un 4° fiore del marchio « Città e Villaggi Fioriti » per l’abbellimento e la trasformazione delle piazze e dei viali, in particolare delle allées Jean Jaurès.
Mentre nei vivai municipali sono prodotti 150 000 vegetali ogni anno, utilizzati per infiorire e decorare la città. La gestione, la protezione e la cura degli alberi in zona urbana, è anche uno degli impegni principali per la Città che conta più di 25 000 alberi, senza considerare i massicci forestali.
Un centinaio d’essenze vegetali popolano il Comune (in particolare platani e bagolari). Nel 2009, la città ha ricevuto il « Premio Nazionale dell’albero» che ricompensa la strategia di gestione del patrimonio vegetale e le cure portate alle nuove piantagioni.
Infine, non meno di 46 aree di gioco sono state allestite per soddisfare i bisogni del pubblico più giovane.
Nîmes possiede anche un patrimonio naturale forestale di oltre 1 000 ettari ripartiti in 6 massicci, dei quali, i 3 principali massicci sono il « bois des Espeisses », il « Doamine d’Escattes » e il « Clos Gaillard ». La qualità di questi siti e la loro accessibilità ne fanno dei luoghi di predilezione per i passeggiatori e gli sportivi. Degli allestimenti permettono di fare più ampia conoscenza con la macchia mediterranea di Nimes.
Le macchie mediterranee offrono delle formazioni vegetali che portano uno straordinaria diversità di flora e fauna. I massicci sono caratterizzati anche da un importante patrimonio edificato in pietre secche, che testimonia di un’antica attività agricola basata sull’allevamento della pecora e la produzione di olive.
Delle diverse stratificazioni storiche e di civiltà, Nimes conserva numerose pregevoli testimonianze monumentali ed architettoniche di grande pregio, come l’Arena; realizzata alla fine del I secolo d.C., l’anfiteatro (o arena) è tra i più grandi della Gallia romana. Questa ellisse di 133 m per 101 m, alta di 21 m su due livelli, ha quasi sempre avuto la funzione di luogo di spettacolo che non trova equivalente nel mondo greco. L’arena è stata costruita poco tempo dopo il Colosseo di Roma, con delle pietre provenienti da due cave situate nei pressi della città. L’edificio si compone di 2 livelli di arcate, un attico, dei pilastri e delle semi-colonne d’ordine toscano. Mentre, cinque gallerie circolari, une centinaia di scale e di « vomitori » (corridoi che conducevano alle gradinate) permettevano d’accedere ai posti senza che le diverse classi sociali s’incontrassero, le prime file essendo riservate ai notabili.
È il solo anfiteatro esistente ad aver conservato il suo attico. Delle pietre forate servivano a sostenere dei pali ai quali erano attaccati i velum, delle tele tese per proteggere il pubblico dal sole. Due busti di toro sormonta no una delle arcate, ingresso sicuramente destinato ai magistrati o all’imperatore in quanto dava accesso ai migliori posti.Su un altro lato, di fronte al palazzo di giustizia, una lupa allatta due bimbi, Romolo e Remo, fondatori mitici di Roma. All’interno, 24 000 spettatori occupavano 34 file di gradinate.
Adesso, l’anfiteatro, monumento più visitato della città, è un quadro grandioso per accogliere degli spettacoli all’aperto, tra ricostituzioni storiche, concerti, spettacoli, corride e corse camarghesi. Un restauro totale del monumento è attualmente in corso.
Ed ancora, la Maison Carrée, tempio romano dedicato al culto imperiale, unico tempio del mondo antico ad essere interamente conservato. Costruito nel primo secolo della nostra era, l’edificio era dedicato a Caio e Lucio Cesare, nipoti adottivi dell’Impratore Augusto detti i “principi della gioventù” come lo attestava un’iscrizione sul frontone, decifrata nel 1758.La Maison Carrée, decorata da colonne con capitelli corinzi, circondata da portici e sopraelevata su una piattaforma, fronteggiava un altro edificio, probabilmente la curia. L’insieme costituiva il foro, cuore economico ed amministrativo della città antica. L’edificio attualmente è sede museale.
Ed una visita merita anche la Tour Magne che, visibile da lontano, segnalava la presenza della città e del santuario imperiale situato ai piedi della collina intorno alla fonte. Era la più alta e la più prestigiosa torre della cinta romana. In effetti, Nîmes possedeva una delle più importanti cinte della Gallia romana, di un perimetro di 7 km che gli offriva una superficie di 220 ettari. Con 10 porte e 80 torri, il bastione presentava una doppia funzione difensiva e di prestigio. Attualmente, l’ultimo piano è incompleto e si eleva ad una altezza di circa 32mt. Dalla sua cima, il panorama sulla città è davvero unico e sorprendente.
Dopo la visita a monumenti e piazze, il visitatore merita una sosta estasiata e rilassante ai Jardins de la Fontaine che, realizzati nel XVIII secolo intorno alla Sorgente, culla della città romana, i sono annoverati tra i primi giardini pubblici d’Europa. Ornati da vasi e statue di marmo e di pietra di Lens, furono disegnati da J.P. Mareshal e G. Dardaihon, ingegneri del re Luigi XV, ed occupano una superficie di 15 ettari. La parte alta del giardino, il Mont Cavalier, dominata dalla Tour Magne, è stata piantata solo nel XIX secolo: vi si trovano diverse specie mediterranee, come pini, cipressi, lecci, bossi e lauri sempreverdi. Mentre dei sentieri allestiti permettono ai visitatori di scoprire « la grotta » di stile « rocaille », creata nel 1890, il «giardino di rocaille», equilibrata combinazione di rocce e piante mediterranee tipiche della metà del XIX secolo ed il «giardino di mazet» (piccola abitazione tipica del sud della Francia), con i suoi cipressi, il suo pergolato, il terreno per il gioco delle bocce, elementi caratteristici della Provenza all’inizio del XX secolo. Il giardino ha ricevuto il marchio di «Jardin Remarquable» (giardino d’eccezione) dal Ministero della Cultura. Delle illuminazioni notturne permettono oggi di approfittare del fascino di questo luogo per una passeggiata serale.
Quindi ancora, il Temple de Diane, il monumento più romantico ma anche più enigmatico di Nîmes. Sicuramente associato al culto imperiale, non si conosce la sua funzione esatta. Ma, probabilmente edificio culturale, fu conservato intatto fino al XVI secolo.
Ed il Castellum Divisorium, è un bacino di distribuzione d’acqua, oggi vestigia estremamente rara e, con quello di Pompei, uno degli ultimi esempi quasi intatti di questo tipo di costruzione. Era il punto d’arrivo a Nîmes del famoso acquedotto romano chiamato Pont du Gard, maestuosa opera d’arte architettonica classificata dall’UNESCO. Da questo bacino circolare intagliato nella roccia, delle canalizzazioni in piombo conducevano l’acqua verso i monumenti, le fontane pubbliche ed i vari quartieri della città.
Insomma, è sufficiente passeggiare nella città per convincersi che Nîmes ha sempre mescolato passato e presente attraverso la pietra. Così, numerosi palazzi borghesi del XVI, XVII e XVIII secolo, ostentano sulle loro facciate delle colonne e dei capitelli corinzi ereditati dai romani oppure dei frontoni triangolari e circolari ispirati dal Temple de Diane, nei Jardins de la Fontaine. Non è possibile passeggiare nelle strade del centro storico senza essere colpiti dai numerosi “riutilizzi” di pietre antiche integrate nelle costruzioni, con doccioni e figure mostruose che sembrano provenire da un’altra epoca. Una politica di salvaguardia e di valorizzazione di questo centro antico e del suo patrimonio culturale e storico, è stata applicata già dal 1985, con la creazione del Settore Salvaguardato di una superficie di 41 ettari includendo il centro antico, chiamato “Ecusson” (scudo).
L’obiettivo era di ridare una dinamica al centro antico attraverso delle operazioni di restauro e di riabilitazione. Un piano di salvaguardia è stato quindi instaurato, comportando l’identificazione degli edifici protetti dalla legislazione sui Monumenti Storici.
Tra gli edifici e le architetture moderne e contemporanee di Nimes, è da annoverare il Carré d’Art Jean Bousquet che, situato di fronte al tempio dell’antichità, (la Maison Carrée) e concepito dall’architetto britannico di fama internazionale Sir Norman Foster, è considerato come il tempio dell’arte contemporanea. Con la sua sobria facciata di vetro, questo splendido edificio accoglie la biblioteca municipale, una biblioteca sonora, ed il Museo di arte Contemporanea dal 1993.
Opera contemporanea che ricorda il Centro Georges Pompidou di Parigi, Carré d’Art è stato abilmente concepito per creare un’armonia nello spazio circostante la Maison Carrée, l’antico Foro romano. La collezione del museo conta oltre 370 opere e delle magnifiche esposizioni sono organizzate per offrire una vasta presentazione dell’arte contemporanea dal 1960 ad oggi. Comprende i movimenti del Sud della Francia e di tutta l’Europa. Così, i visitatori potranno ammirare altre varie opere contemporanee passeggiando nelle strade e piazze della città.
Ed anche, Place d’Assas, anticamente piazza del lavatoio, ideata da Martial Raysse nel 1989, è attraversata da un corso d’acqua che scorre da un’estremità all’altra, fra due teste monumentali che rappresentano Nemausa, la fonte che ha dato origine alla città di Nîmes, e Nemausus, il dio della sorgente. Al centro, un bacino circolare vede emergere quattro colonne e due statue ieratiche.
Un luogo in cui s’incontrano il sole, l’acqua, il vegetale ed il minerale e dove è piacevole oziare al tavolo di una delle terrazze di ristorante le sere d’estate.
Mentre la Place du Marchè, celebre per la sua palma e la sua « fontana del coccodrillo», la piazza è stata creata nel 1987 secondo il progetto dell’artista Marziale Raysse ,che ha messo così in scena gli emblemi della città (il coccodrillo e la palma). Questa bella piazza ha visto fiorire ristoranti e caffè in cui è piacevole oziare.
Ma, oltre alla piacevole atmosfera della città, Nîmes offre ai visitatori una vasta gamma di prodotti e specialità locali. Perchè, quanto ai piaceri della tavola, Nîmes ha tutto per soddisfare allo stesso tempo i golosi e i palati raffinati. Dietro le facciate firmate Jean-Michel Wilmotte, Les Halles (mercato coperto) è il luogo ideale per i visitatori che desiderano immergersi nei profumi e nei sapori locali. L’eccellenza dei prodotti presentati sugli scaffali fa di questo mercato coperto il luogo preferito degli abitanti e dei cuochi di Nîmes. Qui, i visitatori potranno trovare la famosa ‘Brandade de Nîmes’, piatto tipico e specialità della città. La brandade è una preparazione a base di baccalà inzuppato nel latte e poi mescolato in un’emulsione d’olio d’oliva: si presenta come una crema bianca, ottima servita fredda o calda.
Altra specialità, il « Petit pâté nîmois », un cilindro di pasta dorata al forno che racciude sotto il suo coperchio un ripieno di vitello e di maiale da assaporare tiepido o caldo.
L’olivo fa parte del cultura di Nîmes. L’oliva di Nîmes ,l’AOP e l’AOC (DOC) « Picholine », dalla polpa sugosa, croccante e dolce, si degusta verde. A base di olive verdi o nere, la Tapenade è un antipasto tipicamente regionale con capperi e acciughe, ideale spalmato su delle fette di pane integrale. Oltre alla carne saporita di Toro di Camargue AOC ed AOP proviene da bestie elevate in libertà totale nel delta del Rodano.
Invece, la « gardianne de taureau » è, dopo la brandade, la seconda grande specialità di Nîmes. La precocità della Fragola di Nîmes IGP (indicazione geografica protetta) fa di questo futto la sola fragola coltivata in piena terra sotto riparo.
I famosi Pélardons, piccoli formaggi affinati al latte crudo di capra, AOC ed AOP, l’agnello, la mela « Renette » e le cipolle dolci provengono dalla zona delle Cevenne.
Da non dimenticare, il vino delle Costières di Nîmes e l’acqua minerale frizzante Perrier, la cui sorgente è situata a pochi chilometri di Nîmes. Oltre al centro delle Halles, negli innumerevoli negozi sparsi nella città, i curiosi potranno scovare tutte le specialità locali. Da non mancare, tra le altre, la ‘Maison Villaret’, il più vecchio panificio di Nîmes in cui si possono trovare i ‘Croquants Villaret’, deliziosi biscotti la cui ricetta è rimasta invariata dal 1775.
A Nîmes, la festa fa parte dell’identità della città! Uno dei principali eventi, indubbiamente il più apprezzato localmente, è la “Feria”. Nata per la prima volta nel 1952, la Feria amalgama, secondo la tradizione spagnola, corride, corse libere, concerti, fanfare ambulanti e spettacoli improvvisati. Conosciuta in tutta Europa, la Feria è innanzitutto una grande manifestazione popolare. Due volte all’anno (alla Pentecoste, nel 2018, dal 17 al 21 maggio ed il terzo week-end di settembre), circa due milioni di visitatori affluiscono nelle vie della città. Ma non tutti sono degli ‘aficionados’. Il comune denominatore di tutti i visitatori è il senso della festa. Ovunque, spuntano le ‘bodegas’ (sorta di bar provvisori e improvvisati) dove si puó bere del Pastis, della sangria, del Fino (vino bianco secco spagnolo), o del vino locale. Le animazioni si susseguono per soddisfare tutti i tipi di pubblico e tutti i gusti. Si può assistere alle corride nell’Arena, a degli abrivados ed a dei bandidos (corse di tori nelle strade), vedere deambulare le peñas (fanfare), danzare la sévillane fino tardi nella notte nelle bodegas, mangiare une paëlla, assistere ai concerti od allo spettacolo di “joutes” (imbarcazioni speciali) sul Canal de la Fontaine, ascoltare la messa in provenzale alla Cattedrale ed assistere alla Pégoulade (la sfilata di carri che inaugura la Feria di Pentecoste).
Nîmes può sembrare una cittadina più placida in altri periodi, ma le manifestazioni e gli eventi sono numerosi durante tutto l’anno, tra concerti nell’Arena in estate, prestigiosi spettacoli di danza, teatro e musica al Teatro di Nîmes oppure degli eventi sportivi come i Campionati del Mondo di Scherma od anche di tiro all’arco.
(Piergiorgio Felletti)