In Giordania, Jerash la città che vive tra mito, leggenda e storia, situata sulle rive del fiume Wadi Jerash, è abitata da tempo immemorabile e le antiche vestigia che attualmente affiorano dai siti archeologici appartengono ad un ventaglio storico che va dall’età del bronzo a quella romana. In questo suggestivo contesto storico gravido di vivide testimonianza archeologiche che hanno vinto il tempo, il tenore italiano più amato del mondo, Andrea Bocelli, si esibirà per la prima volta, lunedì 18 settembre 2017, nel corso di un evento organizzato dalla compagnia giordana Friends of Jordan Festivals. Andrea Bocelli eseguirà alcune delle più famose arie operistiche ed i suoi successi più popolari, accompagnato da un’orchestra, un soprano ed un’artista femminile.
La performance si svolgerà nell’enorme piazza ovale di Jerash, un’ellissi di 56 colonne ioniche del I secolo d.C, novanta metri per ottanta di perfetta armonia. Famosa nel mondo come la Pompei d’Oriente, Jerash è il sito romano-ellenistico meglio conservato al mondo fuori dall’Italia. Conquistata dai Romani nell’84 a.C, la biblica Gerasa fece parte con Filadelfia e altre città della regione della Decapolis, crebbe con forza e splendore a seguito dell’annessione nel regno dei Nabatei, linfa vitale per il commercio. Si trovava sulla direttrice che univa Damasco ad Aqaba ed esplose in tutto il suo fulgore quando l’imperatore romano Adriano decise di soggiornarci.
Il concerto del grande tenore italiano potrà costituire anche l’occasione per visitare il sito archeologico che può vantare, tra gli altri, le rovine del Tempio di Zeus, costruito su di un preesistente santuario romano. Il complesso si compone del tempio vero e proprio e da una sottostante area sacra ed un cortile costruito su un porticato a volta per compensare la conformazione del terreno. Quindi, l’Arco di Adriano, posto a sud della città, ha dimensioni imponenti e fu eretto in onore dell’imperatore Adriano in visita alla città durante l’inverno del 129-130 d.C .
Ed anche l’ippodromo, posto accanto all’arco di Adriano, costruito tra il I secolo ed il III secolo, poteva ospitare sino a 15.000 spettatori, era di notevoli dimensioni e vi si tenevano gare di atletica e di corse di bighe. E la porta meridionale e le mura, situate a 250 metri dall’arco di Adriano, eretta nel corso del II secolo, era una delle quattro porte della città. Come l’arco di Adriano, alla base di ogni pilastro son scolpite ghirlande di foglie d’acanto e gli archi erano dotati di portali in legno di cui attualmente rimangono solo le cornici in pietra.
Infine, il cardo massimo, strada colonnata, è la via principale della città, lunga 800 metri, dal foro ovale alla porta nord e conserva ancora la pavimentazione originale, in cui si vedono ancora i solchi dei carri e gli scolo dell’acqua. Le 500 colonne ai lati della strada, che sono state restaurate negli anni 60 del secolo scorso, avevano altezze diverse per adattarsi alle facciate dei palazzi che sorgevano alle loro spalle.
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(i.c.)