Un complesso conventuale di suore di 1500 anni a Horbat Hani, ai piedi delle basse colline a est di Shoham, è stato portato alla luce di recente. Israele è una terra che non finisce mai di stupire. Si susseguono continuamente nuovi ed interessanti ritrovamenti archeologici che arricchiscono il già consistente e prezioso patrimonio archeologico, storico e culturale a testimonianza di un passato ancora tutto da scoprire.
Il convento bizantino fu scavato per la prima volta nel 2002 dagli esperti archeologi Uzi Dahari e Yehiel Zelinger, dell’Autorità per le antichità israeliane e successivamente fu coperto per proteggerlo.
Adesso il complesso conventuale di suore è di nuovo visibile a seguito del progetto realizzato in collaborazione con l’esercito israeliano che ha partecipato attivamente all’attività di scavo.
Issy Kornfeld, Direttore degli scavi per conto dell’Israel Antiquities Authority, ha spiegato che la l’Authority, insieme al programma Nature Defense Forces, ha avviato un progetto educativo, in base al quale l’imponente sito archeologico è stato riaperto e ripulito sotto la guida del Community Educational Center della Israel Antiquities Authority.
All’interno del sito, nel corso dell’originario scavo sono stati rinvenuti due edifici. Si tratta di una chiesa pavimentata con un mosaico colorato raffigurante scene faunistiche e vegetali, un androne, i dormitori delle monache, celle eremitiche, una torre con stanze ed un cripta oltre ad un complesso funerario sotterraneo.
Mentre l’altro edificio comprendeva una cucina, un refettorio ed una locanda per i pellegrini di passaggio.
Secondo le valutazioni dell’archeologo Eitan Klein, reperti ed evidenze dimostrano come il convento conservasse una tradizione legata alle donne.
Per questo l’archeologo Klein dell’Israel Antiquities Authority, ha proposto che il convento di Horbat Hani, potrebbe aver commemorato il luogo di sepoltura della biblica Hannah, moglie di Elkanah, che non aveva figli ed ha dato alla luce un figlio, il profeta Samuele, dopo aver promesso di dedicarlo al servizio di Dio.
Mentre Kornfeld ha aggiunto che lo scavo originale ha anche portato alla luce alcuni scheletri femminili, forse di donne che cercavano di essere sepolte in prossimità della figura santificata di Hannah.
Ed ancora, per Eli Eskosido, Direttore dell’Autorità per le antichità israeliane, l’iniziativa congiunta dell’Israel Antiquities Authority (IAA) con l’IDF Nature Defense Forces Project, crea un’opportunità per ogni soldato e ufficiale dell’esercito.
Infatti, l’adozione di siti archeologici nelle basi dell’esercito e nelle zone militari e l’allestimento di mostre archeologiche nelle basi dell’esercito, consolidano ulteriormente il forte legame tra la difesa dello Stato di Israele, la protezione dei siti antichi e del rilevante patrimonio culturale.
Il mosaico della chiesa, adesso parzialmente visibile, è visitabile previa autorizzazione del Comando Centrale dell’IDF (info: 00972-2-5305042).
(Piergiorgio Felletti)