di Leonardo Felician
Dal 22 marzo al 20 luglio 2025, il Palazzo dei Diamanti di Ferrara ospita una straordinaria doppia esposizione dedicata a due maestri dell’arte europea tra Otto e Novecento: Alphonse Mucha e Giovanni Boldini. Questa iniziativa offre ai visitatori l’opportunità di immergersi nel mondo affascinante della Belle Époque attraverso le opere di due artisti che hanno saputo celebrare la bellezza e l’eleganza femminile in modi distinti ma complementari.
Alphonse Mucha, pioniere dell’Art Nouveau
Nato nel 1860 a Ivančice, in Moravia, oggi in Repubblica Ceca, ma a quei tempi nell’Impero Asburgico, Alphonse Mucha raggiunse la fama internazionale nella Parigi fin de siècle.
La mostra monografica a lui dedicata si sviluppa nelle 11 sale dell’ala Rossetti del Palazzo dei Diamanti presentando circa 150 opere tra dipinti, disegni, fotografie, manifesti e oggetti.
Questo percorso espositivo ripercorre la carriera di Mucha, dall’incontro decisivo con la celebre attrice Sarah Bernhardt, per la quale realizzò il manifesto di “Gismonda” nel 1894, fino ai suoi progetti per l’Esposizione Universale di Parigi del 1900 e ai soggiorni negli Stati Uniti ed al suo ritorno in patria, concluso con la morte durante la seconda guerra mondiale, ai tempi dell’occupazione nazista del suo Paese.
Oltre ai celebri manifesti, la mostra evidenzia la poliedricità dell’artista, che si distinse anche come fotografo, scenografo, progettista d’interni e creatore di gioielli.
Nella sua attività, l’artista ceco però dimostrò un’eccezionale visione prospettica in chiave di marketing, che contribuì molto tanto al suo successo personale, quanto a quello degli oggetti delle sue rappresentazioni.
La sorprendente intuizione dell’artista è stata di scegliere un’immagine unica sia per le confezioni che per i manifesti, creando così un messaggio pubblicitario uniforme e aumentandone la visibilità sul mercato.
Mucha anticipa così un principio fondamentale della comunicazione pubblicitaria moderna, oggi ampiamente utilizzato dalla televisione e dai social media.
Giovanni Boldini: il maestro del ritratto femminile
Parallelamente, nelle 3 sale dell’ala Tisi, è allestita una mostra-dossier dedicata a Giovanni Boldini, nato a Ferrara nel 1842 e trasferitosi a Parigi nel 1871.
Nella Ville Lumière, Boldini si affermò come ritrattista mondano, diventando il cantore dell’alta società parigina e internazionale.
Ricercatissimo da una facoltosa clientela internazionale, Boldini fu capace di restituire, come pochi altri, la viva concretezza, il carattere e lo status dei suoi modelli, che consegnò alla storia come icone di un’epoca.
La selezione esposta proviene in gran parte dal Museo Giovanni Boldini di Ferrara e comprende oltre 40 opere tra dipinti a olio, pastelli, acquerelli, disegni e incisioni. Tra queste, spiccano capolavori come “La signora in rosa” (1916) e “Fuoco d’artificio” (circa 1890), che testimoniano l’abilità dell’artista nel catturare la vivacità e il dinamismo delle sue modelle.
I ritratti femminili di Boldini sono riconoscibili, perché esprimono movimento e sorpresa; sono caratterizzati da una pennellata rapida e fluida, restituiscono l’eleganza, la spigliatezza e l’emancipazione delle donne dell’epoca, rendendolo uno dei protagonisti indiscussi della Belle Époque.
I due artisti si conobbero negli anni parigini: paradossalmente, pur essendo più anziano di diciott’anni, Boldini sembra oggi molto più moderno di Mucha: scattante, nervoso e sorprendente il primo, composto, iconico e perfetto il secondo.
Un’esperienza espositiva di qualità – L’organizzazione della mostra combinata che illumina la stagione 2025 della sede museale di Palazzo dei Diamanti, è curata da Arthemisia, in collaborazione con la Fondazione Ferrara Arte presieduta da Vittorio Sgarbi, con il Servizio Musei d’Arte del Comune di Ferrara e con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna.
Arthemisia, presieduta da Iole Siena e nota per la sua esperienza nel settore con 25 anni di successi alle spalle in tutta Italia, garantisce un allestimento di alta qualità, offrendo ai visitatori un’esperienza coinvolgente e ben strutturata e una selezione di opere veramente notevole.
I commenti alle pareti ed alle opere sono bilingue, in italiano e inglese, per facilitare la comprensione a un pubblico internazionale.
Inoltre, è disponibile un’audioguida multilingue inclusa nel prezzo del biglietto, che accompagna i visitatori lungo il percorso espositivo, fornendo ragionati approfondimenti, commenti e curiosità sulle opere e sugli artisti.
Informazioni pratiche – Le mostre sono aperte tutti i giorni, feriali e festivi, dalle 9:30 alle 19:30, con ultimo ingresso un’ora prima della chiusura.
Il biglietto intero cumulativo ha un costo di €15,00, mentre sono previste riduzioni per diverse categorie, tra cui giovani, studenti universitari, over 65 e gruppi organizzati.
È disponibile anche un biglietto famiglia a €10,00 per persona, valido per almeno un adulto e un bambino dai 6 ai 14 anni.
Per i possessori di biglietti Trenitalia con destinazione Ferrara è previsto un biglietto ridotto a €11,00, acquistabile esclusivamente presso la biglietteria della mostra.
Il pre-acquisto online del biglietto è consigliato per evitare attese e garantire l’accesso alla mostra nella fascia oraria desiderata.
Un’occasione per gli appassionati d’arte – Questa doppia esposizione offerta congiuntamente al pubblico rappresenta un’occasione unica per ammirare le opere di due artisti che hanno saputo interpretare e celebrare la bellezza femminile attraverso linguaggi artistici distinti ma ugualmente affascinanti.
La complementarità delle mostre offre una panoramica esaustiva sulla rappresentazione della donna nella Belle Époque, evidenziando come Mucha e Boldini abbiano contribuito, ciascuno a suo modo, a definire l’estetica di un’epoca.
La cornice storica ed architettonica del Palazzo dei Diamanti, con le sale affrescate e gli spazi espositivi curati nei minimi dettagli, arricchisce ulteriormente l’esperienza del visitatore, rendendo la visita un viaggio nel tempo e nell’arte.
La mostra infine dà un annuncio molto atteso, che sarà gradito da tutti gli appassionati d’arte: dopo anni di chiusura dovuta ai danni del terremoto, riaprirà nel 2026 il Museo Giovanni Boldini. Un motivo in più per tornare a visitare l’incantevole città di Ferrara.